A meno di un mese dall’uscita di Shadows, riprende il nostro viaggio attraverso la storia mutuata da Assassin’s Creed! Ci eravamo lasciati, con Valhalla, ambientato durante l’epoca vichinga: oggi andiamo a investigare dietro il capostipite della saga, il primo capitolo del 2007!
Questo articolo è stato scritto con l’ausilio dell’I.A.

Dal IX secolo alle crociate
Dopo la frammentazione dell’Impero Carolingio, l’Europa assiste alla lenta affermazione del sistema feudale. Francia e Germania prendono forma: i Capetingi iniziano a consolidare il loro dominio in Francia, mentre in Germania nasce il Sacro Romano Impero, destinato a confrontarsi a lungo con il Papato. In Inghilterra, dopo le invasioni vichinghe e il regno di Canuto il Grande, il 1066 segna un punto di svolta con la conquista normanna di Guglielmo il Conquistatore, che porta con sé un nuovo ordine politico e culturale nonché la fine dell’era vichinga.
Nel frattempo, le città iniziano a rifiorire. L’innovazione agricola e la crescita del commercio permettono la nascita di centri urbani indipendenti, come i comuni italiani e le città fiamminghe. Le Repubbliche Marinare – Venezia, Genova, Pisa – estendono le loro rotte fino all’Oriente, intensificando i contatti con il mondo islamico.
Anche il Medio Oriente attraversa cambiamenti radicali. L’Impero Abbaside, ancora fulgido al tempo di Mirage, entra in crisi: Baghdad perde il suo ruolo di potenza dominante, mentre il califfato si frammenta in stati rivali. Nel 1055 i turchi Selgiuchidi prendono Baghdad e nel 1071 sconfiggono l’Impero Bizantino a Manzikert, aprendo l’Anatolia all’islamizzazione.
A Bisanzio, il declino è evidente. Il 1054 segna la rottura definitiva tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, con lo Scisma che dividerà per sempre il cristianesimo. Quando, nel 1095, l’imperatore Alessio I chiede aiuto contro i Selgiuchidi, il papa Urbano II coglie l’occasione per lanciare la Prima Crociata.
L’appello scatena un’ondata di entusiasmo in Occidente. Nel 1099 Gerusalemme viene conquistata con un bagno di sangue, e nascono gli Stati Crociati. Per difenderli, sorgono gli ordini militari, come i Templari e gli Ospitalieri, che combinano l’ideale monastico con l’arte della guerra. Ma i successi cristiani durano poco: nel 1144 cade la contea di Edessa, e la Seconda Crociata, guidata dai sovrani d’Europa, si rivela un fallimento.
È in questo contesto che emerge la figura di Saladino. Abile stratega e carismatico leader, unifica Egitto e Siria e nel 1187 annienta i crociati a Hattin, riconquistando Gerusalemme. A differenza dei cristiani nel 1099, tratta la popolazione con clemenza, rafforzando la sua leggenda.
In Occidente, la notizia scuote l’Europa. Il papa proclama la Terza Crociata, e tre dei più grandi sovrani del tempo – l’imperatore Federico Barbarossa, Filippo II di Francia e Riccardo Cuor di Leone di Inghilterra – si preparano a partire per riconquistare la Terra Santa. È in questo scenario che si apre il primo Assassin’s Creed, mentre Altair osserva l’assedio di Acri, preludio allo scontro tra cristiani e musulmani.
La Terra Santa della Terza Crociata
Il gioco cattura brillantemente l’atmosfera di questo mondo diviso. Nelle strade di Gerusalemme possiamo sentire predicatori cristiani che inveiscono contro i “saraceni infedeli”, mentre nei quartieri musulmani gli imam ricordano ai fedeli le loro preghiere quotidiane. Gli ebrei, spesso dimenticati nei resoconti delle crociate, trovano anch’essi rappresentazione nelle città del gioco, contribuendo al ritratto di una società profondamente multiculturale ma attraversata da tensioni religiose.
Dobbiamo però riconoscere che il gioco semplifica notevolmente le dinamiche politiche dell’epoca. Nella realtà storica, le alleanze erano molto più fluide e complesse: non era raro trovare mercenari turchi che combattevano per i crociati o commercianti cristiani che prosperavano sotto il dominio musulmano. I confini tra le fazioni erano molto più sfumati di quanto il gioco non mostri, ma questa semplificazione serve a rendere più comprensibile il mondo di gioco per il giocatore medio.

L’Assedio di Acri (1189-1191): Realtà e Rappresentazione
L’assedio di Acri fu uno degli eventi chiave della Terza Crociata, durato quasi due anni e conclusosi con la vittoria dei crociati. Il gioco fa iniziare la sua narrazione proprio durante questo assedio, con Altaïr che fallisce una missione all’interno della città.
Storicamente, l’assedio fu estremamente complesso: i crociati circondavano la città dalla terraferma, mentre erano a loro volta accerchiati dall’esercito di Saladino, creando una situazione di “doppio assedio”. Il gioco semplifica questa situazione, ma rappresenta accuratamente l’aspetto di una città sotto assedio, con edifici danneggiati, macchine d’assedio e un’atmosfera di tensione militare.
Dopo la caduta di Acri nel luglio 1191, Riccardo ordinò l’esecuzione di circa 2.700 prigionieri musulmani, un atto controverso che macchiò la sua reputazione anche tra i contemporanei: il gioco attribuisce questa decisione a Guglielmo de Montferrat, una significativa alterazione storica che sembra voler preservare l’immagine eroica di Riccardo.
La Battaglia di Arsuf (7 settembre 1191)
Sebbene non direttamente giocabile, la Battaglia di Arsuf viene menzionata nel gioco e serve a collocare temporalmente le vicende di Altaïr. Questa battaglia fu una vittoria significativa per Riccardo Cuor di Leone contro le forze di Saladino, dimostrando la superiorità tattica della cavalleria pesante europea in campo aperto contro la più mobile ma meno corazzata cavalleria leggera musulmana.
Il combattimento si svolse durante la marcia dell’esercito crociato da Acri verso Giaffa, con Saladino che tentava di attirare i crociati in un’imboscata. Riccardo, dimostrando notevole disciplina, resistette a lungo agli attacchi di disturbo prima di ordinare una carica coordinata che mise in rotta l’esercito di Saladino.
Questa battaglia ebbe importanti conseguenze strategiche, garantendo ai crociati il controllo della fascia costiera palestinese, ma non portò alla riconquista di Gerusalemme, obiettivo ultimo della crociata.
Il Trattato di Giaffa (2 settembre 1192)
Verso la fine del gioco, si fa riferimento ai negoziati di pace tra Riccardo e Saladino, che storicamente portarono al Trattato di Giaffa. Questo accordo diplomatico pose fine alla Terza Crociata in modo parzialmente soddisfacente per entrambe le parti: Saladino mantenne il controllo di Gerusalemme, ma garantì ai pellegrini cristiani libero accesso ai luoghi santi; i crociati conservarono il controllo della fascia costiera da Tiro a Giaffa, assicurando una presenza cristiana in Terra Santa.
Il trattato fu reso possibile da fattori che il gioco non menziona direttamente: Riccardo era ansioso di tornare in Europa dove il suo potere era minacciato da intrighi politici (fu infatti catturato e imprigionato durante il viaggio di ritorno), mentre Saladino affrontava crescenti tensioni interne e problemi di salute (morì infatti pochi mesi dopo, nel marzo 1193).
Protagonisti e Antagonisti: Personaggi Storici e Licenze Creative
Il protagonista Altaïr è completamente inventato, ma il suo nome ha un significato simbolico: in arabo “al-ṭayr” significa “l’aquila”, un riferimento sia alle sue abilità di osservazione dall’alto che al tema ricorrente dell’aquila nella mitologia della confraternita degli Assassini.
Sebbene Altaïr sia un personaggio di fantasia, la sua appartenenza alla setta degli Assassini si ispira a un gruppo realmente esistito: gli Hashshashin o Nizariti Ismailiti, una setta sciita che operava principalmente dalla fortezza di Alamut in Persia, ma con avamposti anche in Siria, come la fortezza di Masyaf che vediamo nel gioco.
Il vero leader degli Assassini siriani durante la Terza Crociata era Rashid ad-Din Sinan, conosciuto dagli europei come “Il Vecchio della Montagna”, che ha chiaramente ispirato il personaggio di Al Mualim nel gioco. Tuttavia, contrariamente alla rappresentazione quasi illuminista degli Assassini nel gioco (con il loro credo focalizzato sulla libertà individuale), gli Hashshashin storici erano un gruppo estremista religioso guidato da una rigida gerarchia e dedito all’eliminazione mirata di leader politici e religiosi.

La rappresentazione di Riccardo I nel gioco è sorprendentemente accurata in alcuni dettagli: il gioco lo mostra correttamente parlare con un accento francese, riflettendo il fatto storico che Riccardo, sebbene re d’Inghilterra, era cresciuto in Aquitania e parlava principalmente francese normanno, trascorrendo pochissimo tempo del suo regno in Inghilterra.
Tuttavia, il gioco altera significativamente alcuni eventi storici. Un esempio lampante è il già citato l’episodio dell’esecuzione dei prigionieri musulmani: questa alterazione serve evidentemente a preservare l’immagine eroica del sovrano inglese per il pubblico occidentale.
Una delle più significative licenze storiche del gioco riguarda Saladino, figura centrale della Terza Crociata che nel gioco ha un ruolo sorprendentemente marginale. Nella realtà storica, Saladino non era solo il leader militare che aveva riconquistato Gerusalemme, ma un brillante stratega politico che era riuscito nell’impresa straordinaria di unificare i frammentati stati islamici sotto la sua bandiera.
Il gioco lo rappresenta correttamente come un leader illuminato e relativamente tollerante (concesse infatti ai cristiani di Gerusalemme di andarsene pagando un riscatto invece di massacrarli, come era invece avvenuto quando i crociati presero la città nel 1099). Tuttavia, il suo rapporto con gli Assassini era ben più complesso di quanto suggerito: storicamente, gli Hashshashin non erano alleati di Saladino ma mantennero una posizione indipendente, arrivando persino a tentare di assassinarlo in più occasioni prima di raggiungere una sorta di tregua.
Il gioco si prende diverse altre libertà: ad esempio Guglielmo di Monferrato storicamente morì per cause naturali a Tiro nel 1191, non assassinato ad Acri come mostrato nel gioco. La scelta di questo personaggio è curiosa, considerando che suo figlio Corrado ebbe un ruolo molto più significativo nelle crociate. Allo stesso modo Roberto di Sable, sebbene sia realmente esistito, non ricoprì il ruolo di Gran Maestro dei Templari durante il periodo rappresentato nel gioco, né morì in un duello navale come raffigurato. Fu effettivamente Gran Maestro dei Templari, ma solo dal 1191 al 1193, e morì di cause naturali.
Le Location
Gerusalemme: La Città Santa Contesa

La Gerusalemme virtuale di Assassin’s Creed rappresenta uno dei maggiori successi del gioco in termini di ricostruzione storica. La città è divisa in quattro distretti che riflettono la sua complessa stratificazione religiosa e sociale: il Distretto Povero, il Distretto Medio, il Distretto Ricco e il Distretto del Tempio.
La riproduzione di monumenti emblematici come la Cupola della Roccia (Qubbat as-Sakhrah) e la Chiesa del Santo Sepolcro è particolarmente impressionante. La Cupola della Roccia, con il suo caratteristico rivestimento dorato (aggiunto in realtà solo nel XVI secolo, ma presente nel gioco per il suo forte impatto visivo), domina la skyline della città e serve come importante punto di riferimento per i giocatori. La Chiesa del Santo Sepolcro, luogo della crocifissione e sepoltura di Cristo secondo la tradizione cristiana, è anch’essa riprodotta con attenzione ai dettagli architettonici del periodo.
I documenti storici e archeologici confermano che la Gerusalemme del XII secolo era una città densamente popolata, con strade strette e tortuose, mercati affollati e una chiara divisione in quartieri basati su affiliazioni religiose ed etniche. Il gioco cattura questa realtà storica, sebbene con alcune concessioni al gameplay: strade leggermente più larghe per facilitare le acrobazie di parkour, e distanze ridotte tra landmarks per rendere la navigazione più agevole.
Un dettaglio storico accurato è la presenza di cisterne d’acqua sotterranee, vitali per la sopravvivenza in una città situata in una regione semi-arida. Queste cisterne, che nel gioco servono come nascondigli per il giocatore, erano effettivamente una caratteristica fondamentale dell’infrastruttura urbana di Gerusalemme.
Acri: La Città dei Crociati
Acri (oggi Akko, in Israele) era la principale base operativa dei crociati in Terra Santa dopo la caduta di Gerusalemme nel 1187. Il gioco la rappresenta correttamente come una città fortemente militarizzata, con una marcata influenza architettonica europea, riflettendo il suo status di enclave occidentale in territorio mediorientale.
La città portuale di Acri era cruciale per i crociati perché costituiva il loro principale collegamento con l’Europa. Il gioco rappresenta accuratamente questa realtà mostrando un porto brulicante di attività, con navi che scaricano rifornimenti e nuovi crociati che arrivano dall’Europa. Le fonti storiche confermano che durante l’assedio di Acri (1189-1191), il controllo del porto era essenziale, con le forze di Saladino che tentavano di interrompere i rifornimenti via mare mentre assediavano la città da terra.
La rappresentazione della cattedrale crociata di Acri presenta alcune incongruenze temporali: il gioco mostra una grande cattedrale in stile gotico, quando storicamente lo stile gotico stava appena emergendo in Francia e non aveva ancora raggiunto il Medio Oriente in forme così elaborate. Questo anacronismo architettonico serve probabilmente a enfatizzare visivamente l’influenza europea sulla città.
Un’omissione significativa nella rappresentazione di Acri è il celebre “Fossato del Mare”, una struttura difensiva unica che sfruttava l’acqua del mare come protezione aggiuntiva. Questa caratteristica, che rendeva Acri una delle fortezze più difficili da espugnare del Mediterraneo, non appare nel gioco, probabilmente per limitazioni tecniche o di design.

Damasco: La Perla dell’Oriente
La rappresentazione di Damasco in Assassin’s Creed è particolarmente riuscita nel catturare l’essenza di una città islamica medievale. Mentre Acri è mostrata come un avamposto europeo e Gerusalemme come una città contesa, Damasco viene correttamente rappresentata come una fiorente metropoli islamica, orgogliosa delle sue tradizioni e relativamente poco influenzata dalle crociate.
Il centro di Damasco nel gioco è dominato dalla Grande Moschea degli Omayyadi, un monumento reale che ancora oggi si erge nel cuore della città. Costruita nell’VIII secolo sul sito di una chiesa bizantina (che a sua volta aveva sostituito un tempio romano dedicato a Giove), questa moschea è un esempio perfetto della stratificazione storica che caratterizza molti siti del Medio Oriente.
I suq (mercati coperti) di Damasco sono riprodotti con particolare attenzione, riflettendo l’importanza commerciale della città che era un nodo cruciale nella rete commerciale che collegava Asia, Africa ed Europa. Le fonti storiche, inclusi i resoconti di viaggiatori come Ibn Jubayr (che visitò Damasco proprio nel 1184), descrivono mercati organizzati per specializzazioni: il suq dei tessuti, quello delle spezie, quello degli orafi, esattamente come appaiono nel gioco.
Tuttavia, una significativa imprecisione storica nella rappresentazione di Damasco è l’omissione dei suoi quartieri cristiani ed ebraici. Contrariamente a quanto suggerito dal gioco, Damasco nel XII secolo ospitava considerevoli comunità non musulmane, con chiese e sinagoghe attive. Questa semplificazione risponde probabilmente alla necessità narrativa di rappresentare Damasco come la “città musulmana” per eccellenza, in contrasto con Acri (cristiana) e Gerusalemme (contesa).
Masyaf: La Fortezza degli Assassini
La fortezza di Masyaf, quartier generale degli Assassini nel gioco, è basata su un castello realmente esistente in Siria, che fu effettivamente utilizzato dagli Ismailiti Nizariti (gli Hashshashin storici). Situata strategicamente su un’altura dominante la Valle dell’Oronte, Masyaf offriva un eccellente punto di osservazione e una posizione difensiva naturale.
La rappresentazione della fortezza nel gioco è relativamente accurata nell’aspetto esterno, ma prende considerevoli libertà creative nella struttura interna. Gli ampi spazi di addestramento, le biblioteche e i giardini mostrati nel gioco sono in gran parte frutto di immaginazione, ispirati più alle descrizioni leggendarie di Alamut (la principale fortezza Nizarita in Persia) che a ciò che sappiamo della reale Masyaf.
Un elemento particolarmente romanzato è il “giardino paradisiaco” menzionato nel gioco. Secondo le cronache occidentali (in particolare Marco Polo, che però non visitò mai personalmente questi luoghi), il leader degli Assassini avrebbe drogato e portato i novizi in un giardino lussureggiante pieno di piaceri, convincendoli che fosse un assaggio del paradiso che li attendeva dopo la morte in missione. Gli storici moderni considerano questo racconto una leggenda propagandistica senza fondamento storico, ma il gioco lo incorpora nella sua narrativa.

Il gioco di ruolo di Assassin’s Creed
Oltre al videogioco, del quale parliamo in questo articolo, è in arrivo questo autunno anche il gioco di ruolo di Assassin’s Creed, edito da CMON.
In qusto gioco, i giocatori vestono i panni dei Discendenti, eredi moderni di Assassini del passato, utilizzando la tecnologia Animus per esplorare memorie ancestrali e combattere i Templari. Nel passato, uno dei giocatori vestirà i panni di un Antenato, mentre gli altri impersoneranno degli Echi di personaggi storici contemporanei.
Il sistema di gioco prevede quattro Approcci corrispondenti ad altrettanti simboli sui dadi customizzati, più una faccia sempre negativa (simbolo Abstergo) e una sempre positiva (simbolo della confraternita): sia il Discendente che gli eventuali personaggi del passato forniscono dei Tratti che si possono spendere per ottenere dei bonus.
Inoltre, è possibile raggiungere degli obiettivi nel passato per aumentare la propria Sincronizzazione e sbloccare abilità speciali: un simile effetto avviene ai personaggi del presente tramite l’Effetto Osmosi.
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